giovedì 15 dicembre 2011

Queste ultime settimane si stanno confondendo in un sacco di grigio e niente.
Denso come la nebbia, inevitabile come uno sbuffo di farina, mescola tutto quello che dovrebbe essere ordinato e brillante, chiaro.
Non va bene, non va per niente bene così.

Martedì Umberto aveva detto che se fosse uscito mi avrebbe fatto sapere.
Chiaramente non si è fatto vivo e anche se sapevo significare semplicemente che se n'era andato a letto, il giorno dopo gli ho scritto "A volte aspettare un messaggio da te è come credere negli unicorni. O nella politica" che non ha molto senso ma ridevo in modo un po' isterico e rassegnato dell'aver imparato a capirlo ormai, scrivevo per noia, per sentirlo.
Lui fino a qualche mese fa mi calmava sempre, senza nemmeno volerlo, con la sola presenza.
Ora non funziona più.
Ho riso comunque quando alla sua obiezione "Ma non sono uscito!" la mia risposta "Ma dillo!" ha portato a "Mmm ha senso in effetti - faccina sorriso - sorry".
Lui che ti dà ragione, sempre divertente, raro.

Stanotte ho sognato Giovanni e ultimamente mi capita spesso, anche se ci siamo lasciati da alcuni anni - non so perché - il pensiero di lui torna ogni volta che vado giù.
Presumo che il mio subconscio sia piuttosto terrorizzato visto il numero di episodi in cui quella faccia di merda è ricomparsa a mettere dita dove non doveva, a masturbare le mie piaghe.
Amarlo è stato molto bello, per quello che ricordo, peccato che quell'amore fosse solo la ridicola pagliacciata di due adolescenti saccenti che credevano con così tanta forza di aver ragione da dimenticarsi l'uno dell'altra.
Bah, storia vecchia.

Ero ancora con lui la volta in cui, almeno otto anni fa, ho conosciuto Umberto.
Che era odioso, ma così odioso che non ci ho parlato per i successivi sette anni e mi fa sempre sorridere il pensiero di quella sera, come mi fa sempre mettere una mano davanti al viso e scuotere vergognosa la testa ripensare a come io e lui abbiamo ricominciato ad avere a che fare.

Ora è troppo, a cui ripensare.
Tutta quella nebbia e quella farina mi si impastano attorno al cuore e impediscono ai polmoni di espandersi, così legati insieme ed è tanto opprimente che una sigaretta di certo non peggiorerà questa sensazione.

1 commento:

  1. Non pensare troppo sul passato... fatti attraversare dai ricordi per poi lasciarli andare.

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